"dipinti (...) in cui gli uomini e le donne hanno subito una metamorfosi (...) per cui le braccia si deformano e le gambe a volte si allungano in maniera spropositata, e le teste possono trasformarsi in crestine, in fiammelle, oppure assumono una rigidezza un po' ottusa e scanalata, come in certi insetti. Altre volte, addirittura, le forme perdono i pur labili riferimenti umani: restano come manifestazioni di impulsi, cordame aggrovigliato, altro che non assomiglia a niente che conosciamo…"
Così Stefano Fugazza scriveva di Giancarlo Braghieri e delle sue figure, che finiscono per assomigliare "a niente che conosciamo".
Con questa mostra antologica alla Galleria delle Visioni vogliamo ricordare, a dieci anni dalla scomparsa, un grande artista piacentino, amico e maestro generoso.
Si brinda con rosé Luretta, ça va sans dire.
Vi aspettiamo =)